Fate questo…

Sarebbe molto bello che un cristiano, leggendo “Fate questo….pensasse subito a completare con le parole …in memoria di me “, non come una sorta di automatismo verbale, ma come il segno di una convinzione profonda e gioiosa, riscoprendo ogni volta che Egli è vivo e presente per rendere possibile a tutti una esperienza di comunione così vera ed efficace da renderci segno di una umanità trasformata dall’amore reciproco. Qui infatti si concentra tutto l’amore del Signore che, per raggiungerci personalmente nel tempo che scorre inesorabile, ha scelto di stare con noi nella forma eucaristica della sua presenza sacramentale.

Il mio cortile e dintorni

Quando ero piccolo, il cortile in cui abitavo, diviso in due parti come proprietà, presentava anche altre diversità al suo interno: una parte era ancora abitata e lo sarebbe stata per qualche decennio ancora e una parte era dismessa, coi resti di un mulino evidenti per la grande macina che sembrava sovrastare tutto e permettere a noi di giocarvi, stalle senza più animali, mangiatoie vuote, camini ormai spenti, uno spazio curioso per i bachi da seta, alcune ringhiere spesso con biancheria a stendere, una tettoia rumorosa, una cisterna come “abisso” per bambini, vasi per gerani, il nido delle rondini, animali di casa e di cortile…

Non questione di peso, ma icona vivente

Abbiamo celebrato l’Eucaristia, ci siamo nutriti della parola e del pane di vita, sia pure con i guanti almeno per questi giorni difficili.
Per questo incontro, per grazia, pèrdono peso affanni e fragilità, imprevisti e turbamenti, pensieri strani e seducenti senza essere convincenti. Non si diventa indifferenti e insensibili, ma piuttosto trasparenza di Dio grazie alla Sua icona vera e compiuta, cioè il mistero della Pasqua di Gesù che lo Spirito Santo dona a tutti da rivivere per avere lo stesso peso di Dio, che ha un nome solo: amore, vero.
Diventa anche tu una icona/immagine del Dio vivente.
È bello avere questo peso, questo spessore, questa consistenza di vita per sempre con tutti.

Vieni anche tu, si spezza il pane

… “Questo è il mio corpo” afferma sempre Gesù, si, proprio sempre, nella sua Chiesa, ad ogni messa, che non è solo un ricordo, ma la sua presenza viva, così viva, così carica di amore vero, da rendere possibile il vero incontro con Gesù e con tutte le persone, sorelle e fratelli, che stanno nel tuo cammino. Incontrare Gesù nella messa ti trasforma per poter imitare Gesù nella vita, nelle scelte concrete di ogni giorno.
Se vieni anche tu allo spezzare del pane, anche tu moltiplicherai gesti di carità e di condivisione, avrai sempre più il coraggio e la gioia di una vita come la sua…

Che rapporto

La chiesa fa, celebra l’eucaristia, ma l’eucaristia rinvigorisce la chiesa per essere realmente comunione fraterna, solidale e generosa, riconoscendo in modo chiarissimo che il Corpo di Cristo crocifisso, morto, Risorto, vivente, è presente sacramentalmente nell’eucaristia e viene riconosciuto, amato e servito nella concreta e sofferta condizione di tanti fratelli e sorelle nella sofferenza, fragilità, malattia…

Rondini

Quando ero piccolo rimanevo incantato e attratto dal volo delle rondini. Avevano il nido sotto il portico tra la strada e il cortile, ma sbucavano improvvise da sotto la finestra di casa posta sopra il portico stesso… Erano loro che guidavano il mio sguardo, era loro il nido su cui si posava come un incanto sempre nuovo, fedeli, loro, le rondini, al senso della vita quando la rondine, tornando, apriva il becco per deporre il nutrimento raccolto per i suoi piccoli… Dove sta e donde viene la luce che ti salva, che ti interpreta nelle tue sofferenze, prove e confusioni? A chi sei disposto ad affidare la tua vita e il suo significato? Quanto e perché conta la fede nelle tue scelte di vita? Quanto invece no?

È “democratico”? Si, ma non va bene.

Parlando di coronavirus, c’è stato chi lo ha definito “democratico” perché colpisce senza guardare in faccia nessuno, come se avesse dentro di se l’occulta regia per non fare differenze di persone.
Mettiamo tra virgolette tutto quanto sa di virus nella stessa esperienza di fatto della democrazia, puntando a dare ai più deboli quanto è necessario per esercitare diritti fondamentali, invece di godere di proiezioni di individualismi esasperati dei più forti fatti passare come intoccabili perché acquisiti….

Anche sotto la mascherina

Una maschera nasconde, copre, è come se ti facesse diventare un altro.. per gioco, per scena, per scherzo, per interpretare una parte, per divertimento…. comunque una mascherina per quanto necessaria e ingombrante non sarà tale da impedire di conoscere chi sei, come sei, cosa provi, come reagisci, cosa intendi trasmettere a chi ti incontra… in questa trasparenza c’è una chiamata a dare il meglio di te per il bene degli altri, a metterti in gioco piuttosto che nasconderti o semplicemente stare a vedere in modo passivo come vanno le cose per trarne vantaggi personali….

Una paziente serenità

Vorrei essere vicino ad un amico prete, vero perché umile, discreto, disponibile, intuitivo, sincero, generoso, che non ha mai badato a se stesso, che si spendeva per gli altri, stimato, apprezzato, amato.
La nostra amicizia, di cui ti sono molto grato, mi avrebbe portato questa mattina dove tu hai chiesto di essere sepolto e prima ancora ad una solenne celebrazione di speranza gioiosa nella vita eterna, “insieme”, ma per le ferree e giuste disposizioni vigenti accontentati di queste povere righe, che nella tua semplicità accoglierai sorridendo dal Paradiso…..