RONDINI : TRA CIELO E TERRA ?

5 maggio 2020

 

Quando ero piccolo rimanevo incantato e attratto dal volo delle rondini. Avevano il nido sotto il portico tra la strada e il cortile, ma sbucavano improvvise da sotto la finestra di casa posta sopra il portico stesso.

Sapevo che prima o poi tornavano a dire col loro volo la primavera, ma era come se ogni volta comparissero all’improvviso e il loro volo meritava di essere seguito fino a scomparire lontano, certo, io bambino, che la strada di casa, anche mia, non l’avrebbero mai persa.

Erano loro che guidavano il mio sguardo, era loro il nido su cui si posava come un incanto sempre nuovo, fedeli, loro, le rondini, al senso della vita quando la rondine, tornando, apriva il becco per deporre il nutrimento raccolto per i suoi piccoli.

E nulla mai era uguale e tutto sempre diceva vita, luce, armonia, festa impeccabile, slancio ed equilibrio di ogni movimento per ridisegnare il cielo sempre limpido e bello.

E a terra non potevano scendere per ritrovare lo slancio dal basso, ma su, sempre su, anche quando ti passavano vicine sfiorandoti come se tu fossi parte del loro disegno: le rondini!

 

In queste settimane di chiusura delle attività di Villa Cagnola per evitare la pandemia, altri uccelli hanno invece attirato la mia pensosa attenzione quando mi concedevo a muovere i miei passi, spesso sgranando il Rosario, tra la reception rigorosamente chiusa, lo spazio interno ampio e coperto e alcuni tratti di sentieri non ancora completamente da me conosciuti.

Alcuni uccelli nel verde prato come fosse il loro territorio cercando ogni giorno di allargarlo con pacifica conquista e passi compiacenti e furtivi, altri a cantare con armonia impeccabile inseguendo lo scorrere del vento ognuno con la sua inconfondibile voce, e altri ancora, caduti in un abbaglio inspiegabile, passando per porte spalancate nella stessa luce, ma una volta entrati nello spazio coperto, incapaci di distinguere una porta aperta così da poter uscire e le diverse vetrate che finiscono per restare barriere insuperabili, sbattendoci contro e finendo a terra, ogni volta pronte a riprendere il volo nella luce, ma non riuscendo però ancora a distinguere una vetrata da una porta aperta…

 

Ma per noi, umani!, è proprio così chiaro tutto questo?

A confronto con gli uccelli, comunque tutti salvi dopo aver ripreso il volo, per noi, umani!, è tutto chiaro?

Ma a confronto con la nostra coscienza, dentro la prova del coronavirus, prima durante e dopo, quante volte pensiamo di essere nella luce e invece siamo solo abbagliati e ingannati, immaginiamo di volare e finiamo per sbattere dolorosamente e uscirne feriti!

Dove sta e donde viene la luce che ti salva, che ti interpreta nelle tue sofferenze, prove e confusioni? A chi sei disposto ad affidare la tua vita e il suo significato? Quanto e perché conta la fede nelle tue scelte di vita? Quanto invece no?

Ripercorri e racconta nella tua memoria le scelte della tua vita che non può restare sospesa!

 

Luigi Stucchi

 

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