SUOR BARBARA MARIA NASATTI

PROFESSIONE SOLENNE

Bernaga, 2 febbraio 2021

“NELLA TUA LUCE, SIGNORE”

“NEL NOME DELLO SPOSO”

 

Dal certificato di Battesimo sappiamo che “NASATTI BARBARA, morta al peccato, consacrata a Dio Padre Figlio e Spirito Santo in Cristo e per Cristo, incorporata alla Chiesa Corpo Mistico per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo nel giorno 10-1-1971 è membro vivo del Popolo di Dio che è in Valmadrera”.

Il documento porta la firma del Parroco don Giulio Parmigiani di venerata memoria, presente ancora in parrocchia il parroco emerito, amatissimo, Mons. Arturo Pozzi, immobile ormai per malattia e anzianità, ma vivissimo nello Spirito e nella grazia del Signore, sempre vigile mediante la sua preghiera di intercessione.

In quei giorni ero anch’io a Valmadrera come coadiutore incaricato dell’oratorio maschile, certo della protezione della Madonna di San Martino.

Da quel giorno come ogni battezzato anche Barbara appartiene a Cristo e passo dopo passo, sui tornanti della vita e attraverso situazioni diverse, da persona in ricerca la luce di Gesù la segue, la precede, la ritrova, l’abbaglia, poi finalmente la seduce, la conduce ad una scelta di vita che la unisce pienamente a Gesù, lo sposo, nel cui nome la vita prende la forma della consacrazione solenne nella vita monastica, con le Romite dell’ordine di sant’Ambrogio ad Nemus.

È questo che accade oggi in questa celebrazione eucaristica della presentazione di Gesù al tempio, festa della luce, della offerta della vita del Bambino Gesù, sotto gli occhi stupiti dei testimoni presenti, Maria, Giuseppe, Anna e Simeone.

Gesù è stato portato al tempio e presentato al Signore.

Gesù è egli stesso, per il mistero della sua incarnazione, tempio santo di Dio, perché in Lui, Figlio unigenito del Padre, abita la pienezza della divinità. Da lui si diffonde la luce necessaria per sciogliere l’enigma della vita e della storia umana.

A Lui, sposo invisibile, eppure più presente di ogni sposo visibile, si può appartenere in modo sponsale con una profondità e intensità che la conosce e sperimenta solo chi di fatto a Lui dona e consacra tutta la propria vita con tutto il cuore.

Gesù, piccolo è stato portato e presentato, la nostra carissima Suor Barbara Maria è venuta liberamente, a motivo di Gesù, solo a motivo del suo amore.

Il cuore umano, talvolta inquieto e ingannabile, sconfitto e deluso, trova qui, nella profondità della professione solenne nella esperienza monastica, una intensità di luce convincente e liberante, attraente e persuasiva.

La gente ha bisogno di questa luce per trasformare la propria vita in esperienza di luce, per abitare in spazi umani degni di questo nome, di riconoscere gli altri nello stesso orizzonte abitato dal Signore.

Tutto questo sia vero ogni giorno, sia dono per tutti.

Tanta gente ancora ha bisogno della esperienza della luce, anche di quella che scaturisce da questa festa e si irradia da questo Monastero.

Dall’alto ci guardano San Paolo VI, le Beate Romite Caterina e Giuliana, custodite e venerate al Sacro Monte, Mons. Pasquale Macchi, Madre Candida, nel nome dello Sposo.

†  Luigi Stucchi