SAN PAOLO VI

Bernaga, 30 maggio 2022

“MADRE, COME SI SENTE DIO!”

“Madre, come si sente Dio!”

Celebriamo la memoria liturgica di San Paolo VI e ritengo bello citare una sua espressione pronunciata qui 60 anni or sono, quando da Arcivescovo di Milano, dopo la solenne messa pontificale celebrata in Duomo, venne alla Bernaga e rivolto alla Madre Candida disse proprio così quasi scrutando i tempi, ma certamente manifestando la sua dimestichezza e familiarità con Dio, il Dio vivente e presente.

Il santo è proprio una persona che vive in familiarità con Dio, che non è solo vivente e presente, ma che addirittura inabita in Dio, nella Trinità e la Trinità inabita il cuore credente e amante, come appunto il cuore di Giovanni Battista Montini.

Un cuore semplice il suo, limpido e puro, messo alla prova continuamente nell’esercizio del ministero sacerdotale, poi episcopale, poi papale e sempre con animo trasparente capace di irradiare verità, carità, bontà, umiltà.

Chi ha un cuore capace di riconoscere servire e amare il Signore nella vita quotidiana è veramente santo.

 

Le tre letture bibliche ci aiutano a comprendere che cos’è questo “sentire Dio” e che caratteristiche ha una persona che ha dimestichezza con Dio.

 

Secondo il Vangelo nella risposta alla domanda di Gesù a Simon Pietro noi riconosciamo e siamo edificati dalla familiarità con Dio perché Pietro esprime una certezza che mostra addirittura una profondissima intimità con Dio perché quello che afferma viene dalla rivelazione del Padre.

San Paolo VI è vissuto nella intimità col Padre e con indomita passione ha voluto far conoscere a tutti il Padre.

 

Memoria di S. Paolo VI alla Bernaga, 29 maggio 2019

Mons. Stucchi alla destra del card. Scola che presiede la celebrazione

 

La lettera ai Corinti attesta che nel ministero tutto è finalizzato ad annunciare il Vangelo, come una passione insopprimibile che coinvolge tutta la vita. Vangelo e ministero sono tutt’uno,

perché la vita con tutto quello che è è vissuta per il Vangelo.

Il cuore, la mente, le energie sono tutte unificate per donare e far conoscere il mistero dell’amore di Dio.

 

La pagina degli Atti mostra concretamente quanto amore è necessario per svolgere e sostenere il ministero apostolico, a volte tra lacrime e sangue perché custodire verità e carità dentro la storia della chiesa, del popolo di Dio tratto da tutte le genti è una sfida quotidiana tra insidie diverse e anche molto avverse.

 

Il nostro Pastore San Paolo VI ha dato prova anche nei momenti più difficili e avversi di essere testimone della pace evangelica sia nel segreto dei cuori sia nella pubblica testimonianza di dedizione senza condizioni.

Ha saputo rimanere sereno e addirittura interiormente gioire di prove enormi grazie alla sua intimità con il Dio vivente sempre presente fonte di pace e giustizia per tutti i popoli.

Vicino a lui come servo fedele e affidabilissimo nel difficile compito di Arcivescovo e poi Pastore universale della chiesa stava e sta ora in Paradiso il nostro Mons. Pasquale Macchi che ne è stato fedele e generoso servitore e sostenitore.

Lo ricordiamo con stima e gratitudine accanto al “suo” Papa in questa memoria liturgica e filiale colma di luce e di pace.

Mons. Macchi insieme a Papa Paolo VI

 

Prego perché questa celebrazione fruttifichi in tutti noi come conferma del nostro cammino capace di “sentire Dio” come San Paolo VI ha affermato e testimoniato. Sempre !

 

Luigi Stucchi

 

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