Tradate, 1986-2003

la parrocchia e il decanato

 

L’incarico di prevosto nella parrocchia di Tradate porta a don Luigi Stucchi la prima responsabilità pastorale completa di una comunità locale, e coincide con lo spostamento dal lecchese alla zona di Varese. Sarà l’inizio di un percorso che lo porterà alla guida del Decanato e poi a Varese con l’incarico di Vicario di zona.

 

 

L’omelia per l’entrata ufficiale nella Parrocchia di Santo Stefano in Tradate

12 ottobre 1986

 

La chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano (Foto Gianemilio Gasparri)

Ma il nuovo ruolo non modifica l’approccio deciso e sicuro di don Stucchi. L’esperienza lecchese non viene dimenticata e il neo prevosto non ha difficoltà a scrivere gli editoriali del locale informatore parrocchiale, chiamato “La Concordia”. Né si nega al quotidiano “La Prealpina” di Varese, che gli offrirà una rubrica (dal titolo “Uscendo di chiesa”) attiva dal 1999 alla fine del periodo tradatese.

Dedichiamo una pagina a entrambe le raccolte di editoriali e di articoli:

Gli editoriali de “La Concordia”

“Uscendo di chiesa”

Dopo alcuni anni a Tradate, don Luigi ristruttura la chiesa parrocchiale di Santo Stefano e l’oratorio, e prepara quanto serve alla realizzazione di una “Casa della Carità e della Famiglia”. Questo periodo è una fase importante della vita pastorale di don Luigi che, ancora oggi, sottolinea come il tornare a Tradate per lui sia come ritrovarsi a casa. Leggendo le omelie dei diciassette anni di servizio tradatese, si rivivono però anche momenti dolorosi e difficili, affrontati senza mai perdere la speranza. Ripercorriamo gli eventi salienti di questi anni:

1986 – la nomina a prevosto e l’inizio del servizio pastorale

1988 – restauro della chiesetta del Rione Allodola

1989 – il rapimento di Andrea Cortellezzi, l’inaugurazione della Fondazione Velini – Casa Famiglia

1990 – Veglia della speranza per la liberazione di Andrea Cortellezzi, realizzazione della nuova sede della Cooperativa di Solidarietà Sociale S. Carlo

1991 – Don Francesco Palumbo: un sacerdote novello a Tradate dopo 22 anni, organizzazione incontri culturali alla Casa della Cultura

1992 – Restauro dell’organo della chiesa del S. Crocifisso e riapertura della Casa della Cultura

1993 – Prima messa di Padre Giorgio Grigioni, pavoniano, inaugurazione della nuova sede della Cooperativa di Solidarietà Sociale S. Carlo, nella foto a fianco insieme a Don Luigi e al confratello Padre Luca

1995 – Inaugurazione della libreria parrocchiale S. Carlo

 

1996 – Posa della prima pietra della nuova struttura dell’ex Oratorio maschile San Luigi

1997 – Completato il restauro della chiesa prepositurale

1998 – Inaugurazione della nuova struttura del rinnovato Oratorio San Luigi

2000 – inizio lavori di ampliamento della Fondazione Velini – Casa Famiglia

 

2001 – Elena Botta missionaria in Camerun, il Card. Martini benedice la nuova Porta della Misericordia

2002 – Nasce il progetto “Casa della Carità e della Famiglia”

2003 – La nomina a Vicario Episcopale della zona di Varese

 

 

 

 

 

 

 

Per concludere questa pagina tradatese, ci sembra significativo il testo riportato nell’ultima di copertina del numero speciale de “La Concordia”, pubblicato nel 2003 in occasione della nomina a Vicario Episcopale: uno scritto di don Luigi che ha il significato di una  “consegna” per tutti i parrocchiani:

 

DECALOGO SPIRITUALE – PASTORALE

PER IL CAMMINO DI COMUNITÀ

Penso sia possibile sintetizzare il cammino percorso insieme in questi anni di grazia nella nostra comunità parrocchiale, inserita nella pastorale unitaria cittadina, nel decanato e ovviamente nella Diocesi, fissando dieci punti qualificanti come una specie di decalogo pastorale che si fonda su un decalogo spirituale.

  1. Non trascurare le proprie radici storiche, culturali e spirituali, ma coltivarle sempre più in profondità, grazie all’impegno di formazione permanente.
  2. Non disprezzare i frammenti della vita quotidiana, ma leggere in ognuno di essi il segno di una trama riconducibile a Dio, celebrando la Pasqua del Figlio Suo, Cristo Gesù.
  3. Non temere la complessità delle situazioni e dei problemi, ma affrontare tutto con semplicità di cuore per la certezza dell’amore di Dio con lo spirito delle beatitudini.
  4. Non misurare il tempo da dedicare a Dio, ma permettere a Lui, unico Signore, di penetrare e permeare col suo amore tutta l’esistenza per sperimentare una vera comunione di vita.
  5. Non lasciarsi condizionare dagli idoli, opera delle mani dell’uomo, ma custodire con vigilanza serena e coraggiosa il cammino di fedeltà.
  6. Non avere fretta pel progettare e nell’eseguire le opere, perché solo Dio conduce a pienezza la fatica dell’uomo, spesso anche attraverso la sofferenza, che è l’esperienza più efficace.
  7. Non giudicare nessuno estraneo o straniero, ma contribuire ad accogliere ogni volto nuovo riconoscendo a tutti, anche al concepito, la stessa dignità, cardine della giustizia, promessa della pace.
  8. Non disgiungere mai l’impegno pratico riguardante le strutture e l’organizzazione dei servizi dalla dimensione formativa delle coscienze verso la maturità, grazie ad una vocazione specifica per ogni persona.
  9. Non disgiungere mai l’amore di Dio dall’amore del prossimo, l’attenzione alla vita quotidiana dalle esigenze per la costruzione della pace, illuminati e attratti dalla vita eterna, gloria di Dio per ogni uomo.
  10. Avere cura del cuore pulsante di ogni comunità: l’oratorio, palestra di formazione delle nuove generazioni, vero futuro, prova e verifica dell’autenticità della stessa vita cristiana degli adulti, vera famiglia di famiglie.
Tradate, l’interno della chiesa del S. Crocifisso