ADORAZIONE ? SÌ, SEMPRE!
Seregno, 8 novembre 2020

Omelia di Mons. Stucchi

Carissime Adoratrici, carissimi tutti, eccoci radunati ancora per mettere in luce la bellezza e la grazia di un secolo di adorazione eucaristica.
La persona più attesa per questo evento era e rimane il nostro Arcivescovo carissimo, Mario Delpini, che sarebbe arrivato in mezzo a noi con la sua delicatezza, attenzione e sapienza illuminante e confortante.
Essendone però impedito a motivo della devastante forza del virus che ci sconvolge tutti e ci tocca in modi e forme diverse, oggi mi fa il dono di rappresentarlo direttamente in mezzo a voi tutti, vicino alle nostre carissime Adoratrici per esprimere loro tutta la gratitudine che abbiamo nel cuore per questo preziosissimo servizio-dono della adorazione.

Adorare Gesù presente nel SS sacramento dell’altare come eucaristia vivente, cibo di vita eterna, non è solo una particolare devozione, non è una questione privata, non è soltanto per chi crede, ma è riconoscere nel modo più profondo la presenza reale e viva di Gesù come centro del cosmo e della storia, come unico Salvatore del mondo, come Colui che conoscendo la vicenda umana di ciascuno si offre perennemente a Dio Padre per ottenere non una fortuna terrena, ma la salvezza eterna.

Adorare è compiere l’atto più profondo e decisivo che il cuore e la mente di ogni persona possa compiere perché la propria vita e la storia di tutte le genti diventi storia di salvezza, piena di amore e di speranza.
Gesù nella sua Pasqua compie l’atto più profondo necessario e decisivo perché la storia umana non diventi disumana, ma si salvi e raggiunga la pienezza d’amore a cui ogni persona è destinata secondo la misura della grazia di Cristo.

Adorare è tenere unito a Cristo il mondo intero nella profondità abissale dell’amore del Padre e oltre ogni peccato, egoismo, tradimento, ingiustizia, oscurità, paura e violenza.

Seregno: La madre Daniela Pozzi, che è anche madre federale dell’ordine, al centro nel coro tra le consorelle (foto Volonterio)

 

Adorare è favorire che la forza viva dell’amore di Dio possa entrare nell’intimo dei cuori e trasformi tutti e tutto nel suo amore per la potenza dello Spirito che santifica e vivifica.

Adorare è compiere il servizio più prezioso perché l’incontro con Gesù eucaristicamente presente riscaldi e trasformi i cuori.

Adorare è atto insostituibile e imprescindibile. È atto cardine che raggiunge in Cristo tutte le situazioni. E’ atto fecondo di amore che riporta nel cuore delle nostre famiglie e comunità la presenza viva di Dio.
Anche la società civile ha bisogno di questo dono e di questa presenza.

Adorare è alimentare l’olio nella lampada, illuminando tutta la vita.
Adorare è nutrire la prontezza della risposta al Signore in ogni situazione e circostanza di vita.
Adorare è lasciare che la sapienza di Dio illumini la quotidianità e rinvigorisca la testimonianza, allontanandoci sempre più dalla stoltezza a volte superficiale, a volte drammatica.

In fondo le tre letture bibliche di oggi ci risvegliano proprio questi atteggiamenti decisivi, senza i quali la vita si svuota, i rapporti si sfilacciano, le malizie e gli opportunismi si moltiplicano.

Grazie infinite carissime sorelle Adoratrici !
Siete sentinelle dell’umanità e di ciascuno di noi, lampade vigilanti e illuminanti sui percorsi di tutti, segni discreti di sapienza a cui sempre attingere.

+ Luigi Stucchi