Come non stupirci?

Qui convocati per celebrare la Pasqua del Signore, fidandoci del suo amore, possiamo essere ancora una volta sorpresi dalla sua presenza e attratti dal suo amore, illuminati dalla sua parola di vita e “sedotti” nella vera libertà dello Spirito. In questa domenica della misericordia noi alimentiamo la speranza, perché Dio perdona e accoglie. Riconosciamo il dono della vita consacrata al Signore che si manifesta nella esperienza e nella risposta delle nostre due sorelline che vivono la loro prima professione e ricevono in dono il nome nuovo: suor Maria Lucia di Gesù misericordioso e suor Maria Cecilia del SS Sacramento.

Libertà, dono o dramma?

Ogni persona fa i conti con la propria fragilità e libertà e spesso riduce la libertà semplicemente al suo esercizio di fatto, senza riferimenti a motivazioni e significati morali. Resta solo la nostalgia di Dio e anche il canto diventa triste, perché pianto di una libertà esercitata male. Dio è il garante e la fonte della tua stessa libertà! Urge quindi consegnare la nostra libertà all’amore del Signore, rispondendo a Lui e praticando col cuore e con la parola del Dio vivente che fa vivere la nostra stessa libertà, che diversamente sfiorisce e lascia spazio alla violenza.

La Luce che da senso alla vita

La vita consacrata, in tutte le sue forme antiche e nuove, è traccia e presenza viva di esperienza di salvezza. È luce per tutti. Siamo qui insieme oggi per intensificare e rendere più persuasiva e penetrante questa luce che salva. Più terremo viva a luminosa la nostra appartenenza al Signore, più la vita della nostra gente sarà piena di luce e di amore. Consacrati a Gesù nel tempio della vita e del servizio non ci stancheremo di amarlo e di amarci tra noi in Lui, nella sua stessa luce.

Monasteri: insopprimibile respiro spirituale

Il nostro Paese, il “Bel Paese”, nonostante presenti spesso il conto dei suoi disastri idrogeologici a motivo di disattenzione o sfruttamenti illeciti del suo suolo, presenta tuttora moltissimi spazi incantevoli e attraenti capaci di ridare respiro, di purificare l’aria, di ritrovare stupore e sorpresa. Sono, questi “luoghi”, abitati e vissuti da persone che sembrano diventate estranee al mondo, talvolta perfino al prossimo, rischiando di essere valutate come energie sottratte alla carità operosa necessaria ancor più in un tempo come il nostro che vede moltiplicarsi le forme e condizioni di povertà.

Il seminatore uscì a seminare

Il seminatore diffonde un seme buono che è la stessa parola di Dio. Il seminatore buono e vero largheggia col gesto della sua mano, non gioca al “risparmio” perché non trattiene il seme nelle sue mani, mette in conto l’impossibile perché quello che fa non è opera sua, ma opera di Dio, non fa differenza di persone, considerandole per grazia capaci di accogliere il seme e farlo fruttificare, non è mai rassegnato, ma è ricco di speranza, perché genera futuro. Don Fabio è ancora, e di più in mezzo a noi, con noi, come membro vivo dell’unico santo Corpo del Signore. La nostra certezza è realtà viva a cui anche noi apparterremo, anzi a cui già apparteniamo in eterno

Battesimo di Gesù

A cosa serve Gesù? Serve per conoscere come è Dio davvero, chi è davvero il Figlio eterno incarnato dal grembo di Maria, presentato da una voce sorprendente e inattesa, una voce che attesta la praticabilità, la possibilità di esperienze autentiche e limpide di amore, disinteressate e cariche di umanità. Serve per decifrare l’umano in tutte le sue dimensioni e arricchire anche le prove e le difficoltà di vera speranza. Anche tu sei persona destinata a vivere per sempre come figlia di Dio, nella luce e nell’amore. Anche tu, nel tuo cuore, dalla grazia del tuo Battesimo, da questo inizio di vita divina in te, custodisci e diffondi un destino eterno di luce.

“Incredibile” eppure verissimo

Esiste il rischio che alcune verità fondamentali, pur non essendo messe esplicitamente e direttamente in questione, vengano però considerate solo come riferimenti ormai lontani e sbiaditi dal tempo, belli nel ricordo, ma senza che incidano nella visione della vita e dei suoi significati.
In questo giorno, domenica della divina maternità di Maria o della incarnazione di Gesù, sempre più intimamente vicini alla festa del santo Natale, ci troviamo invece e per grazia nella condizione di essere richiamati a considerare e contemplare il mistero di una maternità unica in tutta la storia della intera umanità: la maternità per opera dello Spirito Santo senza concorso d’uomo, caso unico in assoluto.

Immacolata, icona per tutte le genti

Maria, venerata nel Santuario, portata nelle vostre case e nelle vostre famiglie, per essere vicinissima per ciascuno e tutti insieme. Perché tutti si riconoscano fratelli e sorelle perché in Cristo tutti siano davvero figli dell’unico Dio Padre di tutti. Forse tutto questo non è facile, anche se bellissimo e diventa possibile, praticabile, perché l’angelo sussurra al cuore di ciascuno in profondità come a Maria “Il Signore è con te”. Con te Signore faremo cose grandi!