COME NON STUPIRCI?

Monastero delle Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento, Seregno

11 aprile 2021, due Professioni religiose semplici

Stiamo tutti vivendo un tempo difficile, con un virus che ci colpisce, ci angoscia, ci toglie il respiro e perfino la vita stessa.

Senza dimenticare che la vita ci mette alla prova anche in situazioni normali a prescindere dalla pandemia dalle molte facce.

A volte fatichiamo anche a sorridere, a fidarci reciprocamente, a camminare insieme portando gli uni i pesi degli altri.

A volte, o anche spesso, ci siamo affidati a un Dio sbiadito e irrilevante, quasi anonimo, senza una relazione personale con Lui, sopraffatti da imprevisti e inquietudini, confusi da troppi messaggi senza significati, riducendo la vita a un commercio continuo, senza speranza.

Ma noi, carissimi, qui convocati per celebrare la Pasqua del Signore, fidandoci del suo amore, possiamo essere ancora una volta sorpresi dalla sua presenza e attratti dal suo amore, illuminati dalla sua parola di vita e “sedotti” nella vera libertà dello Spirito.

Lo Spirito vivifica e santifica, la Pasqua di Gesù, il Signore, attrae se ti concedi affidandoti pienamente e ti riempie di gioia e ti riveste di luce.

Ti sorprende e ti prende in profondità, anche per sempre, con il dono della consacrazione della tua vita totalmente a Lui, Dio incarnato e sempre vivo, a cui appartieni fin dal tuo Battesimo.

In questa domenica della misericordia noi alimentiamo la speranza, perché Dio perdona e accoglie.

In questa domenica di San Tommaso noi rinvigoriamo la fede entrando nelle piaghe di Gesù e riconoscendo la sua presenza di Risorto vivente e amabile: ti custodisce nelle sue stesse piaghe.

In questa domenica dopo aver deposto la bianca veste battesimale noi riconosciamo la gioia di vivere da battezzati gioiosi anche con gli abiti della ferialità purché siano anche abiti di coerenza di vita.

La seconda lettura ci fa riscoprire la bellezza della vita da figli di Dio e la prima lettura ci fa gustare quanto è bello e prezioso vivere uniti da fratelli e sorelle, da qualunque parte si venga, perché comunque sappiamo dove si è insieme incamminati e diretti, nella stessa comunione che è la Chiesa.

In questa stessa domenica già ricca di grazia e di luce riconosciamo il dono della vita consacrata al Signore che si manifesta nella esperienza e nella risposta delle nostre due sorelline che vivono la loro prima professione e ricevono in dono il nome nuovo: suor Maria Lucia di Gesù misericordioso e suor Maria Cecilia del SS Sacramento.

Per tutti questi significati, per tutti questi doni come non stupirci, come non riempire di lode e di gratitudine anche questi nostri giorni!

† Luigi Stucchi

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