“Incredibile” eppure verissimo

Esiste il rischio che alcune verità fondamentali, pur non essendo messe esplicitamente e direttamente in questione, vengano però considerate solo come riferimenti ormai lontani e sbiaditi dal tempo, belli nel ricordo, ma senza che incidano nella visione della vita e dei suoi significati.
In questo giorno, domenica della divina maternità di Maria o della incarnazione di Gesù, sempre più intimamente vicini alla festa del santo Natale, ci troviamo invece e per grazia nella condizione di essere richiamati a considerare e contemplare il mistero di una maternità unica in tutta la storia della intera umanità: la maternità per opera dello Spirito Santo senza concorso d’uomo, caso unico in assoluto.

Giorni di morte e giorni di vita

Come uscire e ritrovare certezze, come afferrare la vita senza impoverirla, ma per donarla, come comporre un equilibrio più impegnativo perché più bello e soprattutto decisamente vero: con quale regia e a quali condizioni. Ecco le domande che incalzano e inquietano.
Così si riconciliano giorni diversi e opposti, si scopre che proprio in Cristo e non nel numero o nelle fortune dei giorni terreni si da compimento alla vita. Si vive la bellezza di relazioni profonde. A Cristo Risorto affidiamo i nostri cari per sempre. Il Signore ce li custodisce fino al giorno in cui anche noi staremo sempre con Lui.

Solo male minore?

Che futuro può avere una società, un Paese, se al loro interno si spezzano i legami più semplici, profondi e vitali? Se incapaci di solidarietà per la vita, soprattutto se piccola e fragile, siamo già sconfitti.
Chiedetelo a un bambino, chiedetelo a una mamma lasciata nel suo dramma e a una mamma che ha trovato il coraggio di reagire e di fare spazio fino in fondo, fino a vedere il volto del suo bimbo o della sua bimba. Chiedetelo, per favore. Sarete sorpresi dalla verità della nostra autentica umanità.