DIRITTO “FANTASMA”
EPPURE “TRAGICO”
25 agosto 2022

Chiedo scusa di accostare il termine “fantasma” al termine “diritto”, perché logica vuole che un diritto sia chiaro nei suoi contenuti e significati, ma ha anche e soprattutto bisogno di un fondamento per esserci.

Quello a cui penso e mi riferisco ha nel mondo sostegni enormi e indiscussi, sorretti anche dalle risonanze mediatiche di milioni di persone, che hanno e godono, loro stesse, di una opinione pubblica fortissima: eccolo, è il presunto diritto all’aborto, che viene chiamato e sostenuto così proprio come indiscusso e indiscutibile, un tremendo “a priori” di ogni ragionamento e spesso il ragionamento non segue nemmeno.

Premetto che di fatto tutto ciò che questo “diritto” tocca è materia delicatissima e umanamente molto sensibile, da trattare con estremo rispetto fino al punto di non giudicare nessuno, perché quello che tocca il cuore di una donna con un bimbo in grembo è realtà colma di dignità.

Ma perché dovrebbe esistere un “diritto” a interrompere un processo di vita che è singolarissimo e irrecuperabile ?
Ancora più pensando che il processo non è una cosa oggettiva di fatto, ma è palpito di vita personale e di relazioni già in atto a cominciare dalla relazione con la madre.

Chi può avere diritto di ledere e intaccare, distruggendo proprio tutto, un fatto già in atto come “UNO DI NOI”?
La sua vicenda riguarda e tocca ciascuno di noi, è patrimonio intoccabile che va solo accolto, coltivato, curato senza condizioni.
Perché ribaltare e distruggere questa priorità di fatto e, questa si, anche di diritto ?

La priorità è questa, è il diritto alla vita e poi alla cura e a tutto quanto consegue come vera storia di umanità possibile con accoglienza e solidarietà, fraternità e condivisione.

Se il diritto è invece all’aborto viene rovesciato e drammaticamente capovolto l’ordine dei valori e dei significati.
La vita è il valore e tutto va finalizzato a questo, non il contrario.
Se facciamo prevalere la morte distruggiamo anche il nostro futuro, diventiamo incapaci di futuro.

La vera novità, il vero futuro, l’autentica umanità non stanno in un “diritto” senza fondamento oggettivo, ma nell’evento della vita stessa fin dal suo nascosto eppure vero e reale inizio.
Qui sta il fondamento di tutto anche solo al livello e alla luce della pura pensante ragione umana.

È elementare e sapientissimo pensare che io, persona umana, non ho diritto di togliere la vita umana di un’altra persona, ma solo dovere di accoglierla e servirla nelle sue necessità e condizioni.

Qui si che siamo al fondamento vero di una società umana e solo se sta questo si potranno apportare ulteriori risorse alla causa della giustizia e della pace sia per tutelare la vita nascente sia per promuoverne sempre il suo pieno sviluppo, assumendo e includendo sempre le fragilità di ogni persona.

Si discute se la questione sia di destra piuttosto che di sinistra, ma la questione non ha colore, è una questione di fondo e insieme centrale.
Ripartiamo da qui, riordiniamo tutto attorno alla questione fondamentale del “si alla vita” sempre.

† Luigi Stucchi

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