UN PELLEGRINAGGIO SULLE PROPRIE ORME

MADRE LAURA e BEATO DON MARIO

BRENTANA DI SULBIATE, 11 agosto 2022

Sembra impossibile eppure è proprio così: pellegrini in casa!

Tra pochi giorni, giovedì 11 agosto, con un piccolo gruppo di persone consacrate tornerò sulle strade di casa, sempre uguali eppure con tratti di novità impressionanti, ma sotto nel profondo custodiscono tesori di vita e di testimonianza cristiana, anzi addirittura con il tocco inconfondibile dello Spirito che dona e moltiplica i carismi nella sua chiesa.

L’opera dell’uomo che disciplina e disegna il tessuto urbano tra nuove proprietà e nuove risorse, nonché regole sempre più dettagliate e discutibili, cambia lo scenario in alcuni suoi tratti, ma non ne sradica l’originalità più profonda.

Qual è questa originalità più profonda?

È quella scritta nella stessa polvere di strada, ma che viene come luce dello Spirito che santifica e vivifica: come frutto sorprendente dello Spirito Santo che svela e dona carismi nuovi alla sua chiesa.

Ecco la figura di Madre Laura Baraggia che nel 1880 insieme ad altre donne inizia e impianta dalla Casa Madre e man mano in altri luoghi la presenza di una forma di vita consacrata religiosa e apostolica generata dal Cuore Sacratissimo di Gesù e diffusa nelle comunità parrocchiali per favorire la formazione di donne capaci di educare alla scuola del Vangelo.

Nel 1923 Madre Laura termina il 18 dicembre i suoi giorni terreni e vive per sempre nello stesso amore del Cuore Sacratissimo di Gesù.

La Chiesa l’ha riconosciuta come venerabile, la sua tomba da anni ormai nella chiesa interna alla Casa Madre, a Brentana di Sulbiate, ascolta e illumina. Ci verrà presentato il suo carisma spirituale dalla attuale Madre Generale Eliana Stucchi. Ascolteremo per comprendere meglio l’opera di Dio.

Da bambino, chierichetto poi seminarista mi domandavo perché queste ragazze piene di vita sceglievano di offrirsi come lei al Cuore di Gesù.

Fatte due piccole curve si accede alla chiesa parrocchiale di sant’Antonino martire, un’altra tomba ci attende, sotto lo sguardo della Madonna porta il nome di don Mario Ciceri, ora proclamato beato dalla chiesa il 30 aprile scorso insieme ad Armida Barelli.

Don Mario diventa coadiutore della parrocchia nel 1924, pochi mesi dopo la morte di Madre Laura e per quasi 21 anni svolge tutto il suo ministero qui, in questa terra che conosce le curve ma solo pochi quasi irrilevanti rimbalzi di altitudine.

Don Mario sulla sua bicicletta è colpito in modo irreversibile proprio su uno di questi piccoli rimbalzi, tra Verderio inferiore e Sulbiate superiore, vive gli ultimi due mesi all’ospedale di Vimercate tra lancinanti dolori e la sua offerta di vita perché finisca la guerra e venga la pace.

Cose grandi in un piccolo paese in cui la gente fiuta da sempre e annuncia dal cuore che don Mario è un sacerdote esemplare e con linguaggio più esplicito lo chiama santo di generazione in generazione.

Tutto il bene è stato compiuto e vissuto nel silenzio portatore di certezze di vita ma col rispetto di chi conoscendo un tesoro non lo manipola, ma lo consegna intatto alla chiesa.

Il parroco attuale don Stefano Strada ci aiuterà a comprendere meglio questi doni del Signore e poi eucaristicamente ne celebreremo la lode e la gloria.

Con immensa gratitudine. Come pellegrini devoti e possibilmente umili pranzeremo proprio nel luogo in cui don Mario ha speso le sue energie e profuso i suoi talenti per educare ragazzi e giovani, fianco a fianco all’oratorio femminile grazie alle suore, ma il punto fondamentale della formazione restavano oltre la catechesi il sacramento del perdono e il tempo della direzione spirituale.

Vicino alla tomba sta il confessionale di don Mario Ciceri, il nostro Beato.

A motivo del tempo che corre mi considero spiritualmente riconoscente nipote di don Mario e pronipote, anche per parentela dal mio bisnonno Francesco, di Madre Laura.

Quanti tesori spirituali in questa terra!

Per conoscerli meglio siamo pellegrini: la nostra terra avrà una nuova ulteriore fecondità?

Luigi Stucchi

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