“LA CHIESA DA…..? ”

7 luglio ’20

In questi giorni si stanno svolgendo gli esercizi spirituali per i vescovi Lombardi a Villa Cagnola e il predicatore fa riemergere una verità profonda, ma talvolta un po’ trascurata: la chiesa esiste, vive, attraversa difficoltà, affronta sfide nuove, ma la forza per manifestare la sua vitalità viene dall’Eucaristia, quindi dalla Pasqua di Gesù che l’Eucaristia rende presente.

Ma ancor prima che si riveli e si compia questo mistero, esiste da sempre un mistero di vita che precede questo legame tra Chiesa ed Eucaristia: è il mistero trinitario del Padre del Figlio e dello Spirito Santo ed è da questa unità trinitaria che si raduna e si forma la chiesa

La chiesa viene dall’Eucaristia e dalla Trinità.

Ma non abbiamo appena scritto pochi giorni fa in una di queste note che la chiesa viene dalle genti, è tratta dalle genti, cioè da tutti i popoli della terra, nessuno escluso.

Come si spiegano queste diverse espressioni per parlare della Chiesa?

Si spiegano perché nella sua bellezza la Chiesa brilla dentro rapporti diversi di vita per dire e compiere continuamente relazioni distinte, ma profondamente e organicamente collegate in modo vitale.

La Chiesa è, e quindi ha un dinamismo vitale in diverse relazioni che insieme collocano e spiegano un dinamismo impressionante e incontenibile, che è il dinamismo stesso dell’amore di Dio proteso e lanciato per raggiungere e coinvolgere tutte le genti, ma partendo dall’interno della stessa vita trinitaria ramificandosi e dilatandosi verso tutta l’umanità.

Proprio perché attinge dal mistero trinitario ha una vitalità che non esclude nessuna persona, in qualunque parte della terra si trovi.

È interessante e affascinante cogliere e riconoscere questo originale movimento che ha un suo centro nella Trinità, una sua tensione positiva, liberante e unificante, verso tutti i popoli della terra, grazie a una forma di azione, quella sacramentale, che “eucaristicamente” unisce passato e futuro, mettendo realmente in comunione di vita un mistero diversamente nascosto, quello appunto della Trinità e la vicenda di ogni popolo, cultura, condizione umana, lingua, razza e nazionalità diversamente estranee o addirittura opposte, ma che per questo dinamismo eucaristico diventano un unico popolo, il popolo del Dio vivente, il popolo che prende la stessa forma della comunione.

Abbiamo quindi la comunione trinitaria, la comunione eucaristica e la comunione di tutti i popoli in una reciprocità impensabile eppure sorprendente perché costituisce ed esprime la presenza di Dio come fermento di nuova umanità.

La Chiesa non è perfetta, ma sfida per grazia ogni situazione perché ogni tratto della nostra comune umanità partecipi a un cammino di comunione, fraternità, giustizia e civiltà.

† Luigi Stucchi

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